Agrigento, Capitale italiana della Cultura 2025
La città di Agrigento si estende sulla costa sudoccidentale della Sicilia e si affaccia sul Mar Mediterraneo. Le origini della sua fondazione sono antichissime e risalgono intorno al 581 a. C., quando alcuni coloni greci provenienti dalle isole di Rodi e di Creta stanziati a Gela, occuparono l’attuale territorio agrigentino e lo ribattezzarono col nome di Ἀκράγας (Akragas), dall’omonimo fiume che bagnava quei luoghi. La città raggiunse il suo massimo splendore intorno al V secolo a.C., prima del declino avvenuto in occasione della guerra con Cartagine. Nel corso delle guerre puniche venne conquistata dai Romani, che ne mutarono il nome in Agrigentum. Successivamente cadde sotto il dominio arabo, con il nome di Kerkent, mentre più tardi, nel 1089, venne conquistata dai Normanni che le diedero il nome di Girgenti, utilizzato fino al 1927 quando venne rinominata con il toponimo attuale.
Agrigento è conosciuta in tutto il mondo per la sua vasta distesa di templi dorici dell’antica città greca situati nella cosiddetta “Valle dei Templi”, inserita, nel 1997, nella Lista del patrimonio dell’umanità UNESCO.
La Giuria ha selezionato Agrigento come Capitale della Cultura con queste motivazioni: “Agrigento assume come centro del proprio dossier di candidatura la relazione fra l’individuo, il prossimo e la natura, coinvolgendo l’isola di Lampedusa e i comuni della provincia e ponendo come fulcro il tema dell’accoglienza e della mobilità. Il progetto risponde in modo organico all’obiettivo di presentare a un pubblico vasto un programma di grande interesse a livello territoriale, ma anche nazionale e internazionale. Il ricco patrimonio culturale del territorio è il volano con cui si valorizza la variegata offerta culturale proposta in un’ottica di innovazione, promozione e, di conseguenza, di un successivo sviluppo socio-economico, che trova ispirazione nei concept tecnologici più moderni. Il coinvolgimento attivo delle giovani generazioni potrà promuovere la cultura come caposaldo della crescita individuale e comunitaria.” https://agrigentocapitalecultura.it/
Farm Cultural Park a Favara
Farm Cultural Park è una galleria d’arte e residenza per artisti situata a Favara in provincia di Agrigento. Fondata il 25 giugno 2010 dal notaio Andrea Bartoli e dalla moglie, l’avvocato Florinda Saieva, sorge all’interno del Cortile Bentivegna, un aggregato a sua volta costituito da sette piccoli cortili che ospitano piccoli palazzi ed è situato nei pressi del centro storico di Favara. Oltre che come museo si propone anche come centro culturale e turistico dove vengono allestite mostre pittoriche temporanee e installazioni permanenti di arte contemporanea. Inoltre vi sono residenze per artisti e vengono svolte presentazioni di libri e vari corsi di architettura. Lo scopo principale di questo progetto è quello di recuperare tutto il centro storico di Favara e trasformare il paese nella seconda attrazione turistica della provincia di Agrigento dopo la Valle dei Templi. https://www.farmculturalpark.com/
La Riserva Naturale del Lago Sfondato
La Riserva Naturale “Lago Sfondato”, ricadente nel territorio comunale di Caltanissetta a pochi chilometri dal centro abitato di Marianopoli, è stata istituita per tutelare le emergenze geomorfologiche e idrogeologiche connesse al carsismo nelle evaporiti, garantire la conservazione dell’ecosistema lacustre, degli aspetti vegetazionali riferibili alle formazioni delle garighe e delle praterie termoxerofile, degli habitat e delle specie di interesse comunitario. È da evidenziare la presenza di ben 25 specie di orchidee, fra cui Serapias parviflora, Orchis papilionacea, Orchis parviflora, Ophrys panormitana, Ophrys exaltata. https://www.legambienteriserve.it/lago-sfondato/
La Villa Romana del Casale – Patrimonio UNESCO
La struttura romana, di epoca tardo imperiale, per la sua eccezionale ricchezza di elementi architettonici e decorativi, è divenuta oggetto di particolare rilievo all’interno del programma di salvaguardia e valorizzazione del patrimonio culturale della Regione Siciliana.
La gestione della Villa, tutelata dall’UNESCO e inserita nella World Heritage List dal 1997, è affidata al Parco archeologico di Morgantina e della Villa romana del Casale di Piazza Armerina, Istituto dell’Amministrazione regionale dei Beni Culturali.
La Villa è il centro di un importante latifondo, con funzione amministrativa, residenziale e di rappresentanza. I suoi oltre 3000 metri quadri di mosaico rispondono ad un preciso programma sia di rappresentanza, sia indicativo della cultura del padrone di casa. L’identificazione del proprietario della Villa non è, ad oggi, certa; secondo i più recenti studi, è attribuita ad un alto esponente dell’aristocrazia senatoria romana, forse un Praefectus Urbi (un responsabile dell’ordine pubblico della città di Roma).
La struttura romana, di epoca tardo imperiale, per la sua eccezionale ricchezza di elementi architettonici e decorativi, è divenuta oggetto di particolare rilievo all’interno del programma di salvaguardia e valorizzazione del patrimonio culturale della Regione Siciliana. La gestione della Villa, tutelata dall’UNESCO e inserita nella World Heritage List dal 1997, è affidata al Parco archeologico di Morgantina e della Villa romana del Casale di Piazza Armerina. La Villa è il centro di un importante latifondo, con funzione amministrativa, residenziale e di rappresentanza. I suoi oltre 3000 metri quadri di mosaico rispondono ad un preciso programma sia di rappresentanza, sia indicativo della cultura del padrone di casa. L’identificazione del proprietario della Villa non è, ad oggi, certa; secondo i più recenti studi, è attribuita ad un alto esponente dell’aristocrazia senatoria romana, forse un Praefectus Urbi (un responsabile dell’ordine pubblico della città di Roma). https://www.villaromanadelcasale.it/