La Settimana Santa

A Caltanissetta tutta la Settimana Santa viene vissuta con una intensità particolare, scandendo ogni giorno con un momento di partecipazione corale alle processioni religiose.

Nel pomeriggio della Domenica delle Palme il centro della città è attraversato dalla processione di Gesù Nazareno: il simulacro posto su una barca interamente ricoperta di fiori, ricorda l’ingresso di Gesù a Gerusalemme.

Il Lunedì e il Martedì precedenti la Pasqua si svolgono nelle vie cittadine le rappresentazioni sacre dell’Ultima Cena e della Passione di Gesù, chiamata in dialetto Scinnenza.

Il Mercoledì Santo di mattina vi è la solenne e famosa processione della Real Maestranza che si svolge dal 1500: tutte le categorie artigianali realmente operanti sul territorio, che anticamente costituivano la milizia urbana della città feudale, guidate dal loro capitano – che riceve simbolicamente le chiavi della città – sfilano con le bandiere, per rendere onore al Santissimo Sacramento, portato in processione dal Vescovo.

Nel pomeriggio dello stesso giorno vi è la processione delle Varicedde, 19 piccoli simulacri, che una volta erano portate a spalla dai lavoranti e ragazzi di bottega.

Il Giovedì Santo le strade del centro vedono una grandissima animazione: sfilano in Processione i 16 Gruppi Sacri chiamati Vare che rappresentano, in certo qual modo, le stazioni della Via Crucis. Le Vare, opera per la maggior parte dei Biangardi, scultori napoletani della seconda metà dell’Ottocento, sono maestose in quanto accolgono ciascuna diversi personaggi in grandezza naturale. Tutte sono accompagnate da una banda e tutte le sedici bande suonano contemporaneamente durante il percorso. Ogni Vara, decorata di luci e di fiori, è accompagnata da un corteo di devoti, dal ceto dei proprietari, da portatori di candele e di fiaccole. È una processione molto amata dalla città e che attrae moltissimi turisti, tanto che la folla fa ala sino a notte tarda, lungo tutto il percorso. Pur avendo origini settecentesche la processione ha assunto la forma attuale negli anni del grande sviluppo dell’attività zolfifera.

Il Venerdì Santo, giorno di dolore e di lutto, la città assiste compostamente alla processione del Cristo Nero, un piccolo crocifisso ligneo del XV secolo, oggetto di grande venerazione da parte dei nisseni che gli hanno dato il titolo di Signore della città. La processione è accompagnata dai ladanti, un gruppo di uomini scalzi, vestiti di una tunica viola, che cantano in un antico dialetto quasi incomprensibile la triste vicenda della morte di Cristo sulla Croce. Fino a qualche anno fa il gruppo dei ladanti era costituito dai fogliamari, i raccoglitori di verdure selvatiche, i più poveri tra i poveri che si tramandavano oralmente questa antica tradizione. Oggi la devozione si è allargata e nisseni di tutti i ceti sociali entrano a far parte del gruppo dei ladanti.

Dopo il giorno di silenzio del Sabato Santo, la Domenica di Pasqua le campane si sciolgono, il Capitano della Maestranza restituisce le chiavi della città al sindaco e tutti insieme assistono al pontificale solenne in Cattedrale. (Testi della Prof. Rosanna Zaffuto Rovello)